Thursday, May 25, 2006

Di nuovo sul Voipex

Qualche notizia in più sul Voipex è filtrata in questi giorni, ma sugli aderenti al consorzio permane un riserbo quasi assoluto.

Si sa solo che dovrebbero essere una cinquantina tra aziende di telecomunicazioni, providers, organizzazioni varie, tra cui MCLink, Tiscali, Rai Net.

Una cosa è certa, nel mercato dei media e delle comunicazioni la competizione sarà sempre più serrata e difficile.

Articolo di Repubblica nel link:

http://www.repubblica.it/2005/c/sezioni/scienza_e_tecnologia/adsl/battaglia-adsl2/battaglia-adsl2.htmlhttp://www.key4biz.it/cgi-bin/key4biz/k4b.cgi?id_testo=912604553437151333886619254432961225149700&area_tematica=Media&a_z=v_t

Il Codice da Vinci: verità rivelate o caso mediatico ? - 2

Adesso pure l'autore sembra propendere per la seconda ipotesi ...

Ciò non toglie che un romanzo, a mio avviso pure letterariamente piuttosto mediocre,abbia venduto circa 48 milioni di copie, senza contare i diritti per produrre il film, eventuali royalties, etc.

Viene da chiedersi se non fosse fin dall'inizio un caso preordinato, con l'annuncio di presunte rivelazioni, al solo scopo di attirare l'interesse sul libro.

Se così fosse, a Dan Brown (o al suo agente o editore) andrebbe la palma per l'abile strategia di comunicazione, non certo però il premio per la correttezza nella comunicazione stessa ... .

Dubbio anche più spiacevole: che sia stata tutta solo una operazione di marketing editoriale, libro compreso ?

Gli unici a saperlo sono l'autore ed il suo entourage.

A noi rimangono i dubbi, e il tempo perso per leggere il libro e seguire pure questo caso mediatico.

Sarà il caso di chiedere indietro i soldi e fare causa per danni ?

Monday, May 15, 2006

Il Codice Da Vinci: "verità rivelate" o caso mediatico ?

Propenderei per la seconda ipotesi.
Ciò non esclude che Dan Brown possa essere stato in buona fede, anche se dubitoche non fosse consapevole della portata dei possibili effetti di comunicazione in ambito storico-religioso del suo romanzo, delle sue dichiarazioni, delle azioni promozionali e di comunicazione a supporto.

Sta per uscire nelle sale il film tratto dal libro, e sembra destinato a ripeterne il successo mediatico.
Sembra, perchè a mio avviso il caso Da Vinci Code/Dan Brown sta esaurendo la sua forza di novità e di scalpore, senza parlare dell'immagine di "rivelazione" che avrebbe avuto agli inizi.

Sono troppi ormai i critici e gli studiosi, anche molto lontani da posizioni cattoliche, che hanno confutato le tesi alla base dell'opera, e ridimensionatone il peso, da rivelazione romanzata, a romanzo di fantastoria e fantascienza, di qualità forse nemmeno eccelsa dal punto di vista logico letterario (mia opinione), ma di indubbio successo di vendite e di notorietà.

Al di là delle posizioni, variabili, della Chiesa, da Padre Cantalamessa che durante la celebrazione della Pasqua si è scagliato contro il libro e l'autore, paraganonando i trenta denari per il tradimento di Giuda ai miliardi di denari per gli attuali tradimenti di autori ed editori, all'Opus Dei che ha chiesto rettifiche e di segnalare nel film che si tratta di un'opera di finzione, alle suore che hanno pregato per dodici ore fuori da uno dei set e protestato contro Tom Hanks, dal mio punto di vista, devo dire che trovo estremamente scorretto l'aver dichiarato che il libro si basava su prove storiche e scientifiche reali, e l'aver alimentato questa illusione.

Scorretto evidentemente nei confronti della Chiesa Cattolica, di cui si da quindi inevitabilmente un'immagine oscura (come nel caso dell'Opus Dei, con il suo killer Silas) e di menzogna, visto che, secondo il libro ed il sig. Brown, vi sarebbero prove inoppugnabili che Cristo abbia amato fisicamente la Maddalena, che dalla loro unione sia nata una figlia e sia derivata un'intera stirpe; scorretto nei confronti di chi si sente realmente cristiano, perchè ritengo che la fede, che sia di un cattolico, di un ebreo, di un musulmano, vada rispettata.

Scorretto nei confronti di chiunque, cattolico praticante e non, pure se agnostico od ateo, sia stato portato a credere che nel Codice da Vinci c'erano davvero delle verità storiche e religiose che ci erano state nascoste.

Viene da chiedersi perchè il libro contenga tali presunte "verità" e sia stato presentato in questo modo.Per "proselitismo" acattolico ?Per "illuminare" i comuni mortali (come i presunti "illuminati") sulla verità di Cristo ?Forse per più terreni scopi mediatici e di vendite ?

Non sta a me valutare quest'ultimo punto, forse.
Credo però che il romanzo ed il "caso" Da Vinci siano interessanti dal punto di vista mediatico e di comunicazione.E che forse sia il solo motivo per cui interessarsene, insieme alla possibilità di divertirsi magari guardando il film, come si guarda una pellicola di azione e fantascienza, o leggendo il libro, come si legge un racconto di Isaac Asimov, non certo un saggio di Stephen Hawking.

Però su questo tornerò dopo o domani.

Lo scandalo del calcio, e i diritti ...

Segnalo l'articolo de Il Tempo, di Paolo Dani, sul problema dei diritti del calcio, e sui possibili danni derivanti dallo scandalo.

"In fumo quattro miliardi di diritti tv"

http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=924946

Festival della Filosofia - Instability

Quattro giorni di filosofia, dall'11 al 14 maggio, affollati da docenti, addetti ai lavori, studenti, appassionati, semplici curiosi.Un Festival Internazionale, il primo del genere organizzato a Roma, presso l'Auditorium di Renzo Piano.

www.auditorium.comwww.romafilosofia.it

Saturday, May 13, 2006

Chiude il Forum della Pubblica Amministrazione

Con il convegno "Quale Pubblica Amministrazione per la competitività del Paese ?", si è chiuso ieri a Roma il Forum della Pubblica Amministrazione, evento annuale che costituisce un punto di incontro tra cittadini, comunicatori ed istituzioni.

www.forumpa.it

Integrare WebTV e Digitale Terrestre: Voipex

WebTV e Digitale Terrestre finalmente dialogano tra loro, con una sperimentazione gestita dal Consorzio Voipex, e che dovrebbe portare ad una totale compatibilità di interfacciamento tra le due piattaforme.

Un altro passo avanti verso la convergenza tra pc, web e tv.


Fonte:

www.key4biz.it

http://www.key4biz.it/cgi-bin/key4biz/k4b.cgi?id_testo=115725007505373126947166828057799&area_tematica=Media&a_z=v_t


www.trendonline.it

http://www.trend-online.com/?stran=izbira&p=pmi&id=120929

Thursday, May 11, 2006

Bloggers and Corporate reputations

Interessante articolo del' Economist sul rapporto tra bloggers ed aziende, e sul peso che i blog possono avere, come minaccia o come opportunità, sull'immagine e la credibilità aziendale.

"The blog in the corporate machine"

http://economist.com/business/displayStory.cfm?story_id=5501039

Il futuro è della WebTV ?

La recente ricerca della Gartner (http://www.gartner.com/) , ha confermato quello che molti operatori del settore già immaginavano, ovvero che nei prossimi anni vi sarà una competizione serrata nel mercato televisivo, e che lo scontro sarà tra webtv, sattv, digitale terrestre (switch off permettendo).

In particolare l’iptv, che per adesso ha abbonati e margini ridotti, dovrebbe avere una enorme espensione nei prossimi 5/6 anni, e divenire poi la vera protagonista del futuro televisivo, soprattutto come piattaforma per la distribuzione di contenuti.

Secondo Gartner, tale sarà la preponderanza dell’iptv, che “Chi ritarderà troppo nella sua implementazione ne pagherà le conseguenze, a lungo termine. Minando di fatto la possibilità di diventare protagonista del consumer infotainment communications business” (Susan Richardson, analista di Gartner).

La ricerca della Gartner prevede, nell’Europa Occidentale, 3,3 milioni di utenti per il 2006, ed il raggiungimento dei 16,7 milioni nel 2010.

Parallelamente, i ricavi dovrebbero passare da 336 milioni di euro nel 2006 a 3 miliardi di euro nel 2010.

Con numeri del genere, è facile immaginare quale possa essere l’interesse, sia per i providers, che per le grandi società televisive, sia infine per i produttori, per i quali sembra aprirsi un enorme mercato potenziale.

Perché la televisione, per essere guardata, ha bisogno principalmente di contenuti, che possano essere fruibili poi indifferentemente sul web, sul satellite, sul digitale terrestre; sono sempre i contenuti (insieme ai prezzi) ad essere determinanti per il successo di qualsiasi canale, o piattaforma.

Se quindi per le società di produzione potrebbe realizzarsi una nuova età dell’oro, per i gestori delle piattaforme si prepara una guerra che sarà combattuta con il marketing, i contenuti, i palinsesti.

Le piattaforme satellitare, digitale terrestre, iptv, saranno infatti in lotta tra loro, tranne nelle poco probabili ipotesi di alleanze trasversali, o nella forse altrettanto remota eventualità di modifiche strutturali alle normative antitrust, che possano permettere in futuro, ad un singolo operatore, la contemporanea proprietà e gestione di più di una piattaforma, e la realizzazione quindi di eventuali integrazioni multipiattaforma.

Un effetto benefico della competizione sarà, per gli abbonati, la progressiva riduzione dei prezzi, sia per la competizione sul mercato nei prossimi anni sia perché, con l’espansione della webtv, i crescenti numeri di abbonati e ricavi potrebbero consentire, agli operatori iptv, maggiori margini di guadagno e quindi maggiori possibilità di utilizzare, strategicamente o commercialmente, la leva dei prezzi.

E’ il caso di dire (da spettatori) che non resta che stare a guardare …