Monday, May 15, 2006

Il Codice Da Vinci: "verità rivelate" o caso mediatico ?

Propenderei per la seconda ipotesi.
Ciò non esclude che Dan Brown possa essere stato in buona fede, anche se dubitoche non fosse consapevole della portata dei possibili effetti di comunicazione in ambito storico-religioso del suo romanzo, delle sue dichiarazioni, delle azioni promozionali e di comunicazione a supporto.

Sta per uscire nelle sale il film tratto dal libro, e sembra destinato a ripeterne il successo mediatico.
Sembra, perchè a mio avviso il caso Da Vinci Code/Dan Brown sta esaurendo la sua forza di novità e di scalpore, senza parlare dell'immagine di "rivelazione" che avrebbe avuto agli inizi.

Sono troppi ormai i critici e gli studiosi, anche molto lontani da posizioni cattoliche, che hanno confutato le tesi alla base dell'opera, e ridimensionatone il peso, da rivelazione romanzata, a romanzo di fantastoria e fantascienza, di qualità forse nemmeno eccelsa dal punto di vista logico letterario (mia opinione), ma di indubbio successo di vendite e di notorietà.

Al di là delle posizioni, variabili, della Chiesa, da Padre Cantalamessa che durante la celebrazione della Pasqua si è scagliato contro il libro e l'autore, paraganonando i trenta denari per il tradimento di Giuda ai miliardi di denari per gli attuali tradimenti di autori ed editori, all'Opus Dei che ha chiesto rettifiche e di segnalare nel film che si tratta di un'opera di finzione, alle suore che hanno pregato per dodici ore fuori da uno dei set e protestato contro Tom Hanks, dal mio punto di vista, devo dire che trovo estremamente scorretto l'aver dichiarato che il libro si basava su prove storiche e scientifiche reali, e l'aver alimentato questa illusione.

Scorretto evidentemente nei confronti della Chiesa Cattolica, di cui si da quindi inevitabilmente un'immagine oscura (come nel caso dell'Opus Dei, con il suo killer Silas) e di menzogna, visto che, secondo il libro ed il sig. Brown, vi sarebbero prove inoppugnabili che Cristo abbia amato fisicamente la Maddalena, che dalla loro unione sia nata una figlia e sia derivata un'intera stirpe; scorretto nei confronti di chi si sente realmente cristiano, perchè ritengo che la fede, che sia di un cattolico, di un ebreo, di un musulmano, vada rispettata.

Scorretto nei confronti di chiunque, cattolico praticante e non, pure se agnostico od ateo, sia stato portato a credere che nel Codice da Vinci c'erano davvero delle verità storiche e religiose che ci erano state nascoste.

Viene da chiedersi perchè il libro contenga tali presunte "verità" e sia stato presentato in questo modo.Per "proselitismo" acattolico ?Per "illuminare" i comuni mortali (come i presunti "illuminati") sulla verità di Cristo ?Forse per più terreni scopi mediatici e di vendite ?

Non sta a me valutare quest'ultimo punto, forse.
Credo però che il romanzo ed il "caso" Da Vinci siano interessanti dal punto di vista mediatico e di comunicazione.E che forse sia il solo motivo per cui interessarsene, insieme alla possibilità di divertirsi magari guardando il film, come si guarda una pellicola di azione e fantascienza, o leggendo il libro, come si legge un racconto di Isaac Asimov, non certo un saggio di Stephen Hawking.

Però su questo tornerò dopo o domani.